In ospedale le opere degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino

Firmato un protocollo di intesa tra l’azienda ospedaliera e l’istituto urbinate. Presente alla firma anche il presidente dell’Accademia, il senatore Giorgio Londei

FANO – Sono ancora studenti ma hanno già ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Addirittura uno di loro, Riccardo Bucella, è stato premiato dal Presidente della Repubblica Italiana. Proprio la sua opera campeggia da mesi dentro il reparto di Dialisi del Santa Croce di Fano. Oggi quella esperienza è diventata una collaborazione costante con la firma di un protocollo di intesa tra l’Accademia di Belle Arti di Urbino e l’azienda Marche Nord e la realizzazione di un catalogo che raccoglie tutte le opere che gli studenti dell’istituto, in particolare della sezione di grafica, hanno realizzato per il reparto diretto da Simonetta Oliva.

Si tratta dei giovanissimi Mattia Caruso, Laura Gennari e Matteo Spinelli, che negli ultimi mesi hanno frequentato la Dialisi di Fano per trarre la giusta ispirazione. "Non hanno svolto un semplice compitino – spiega Sebastiano Guerrera, direttore dell’Accademia – , sono andati a fondo e fatto molta ricerca". Un lavoro che i ragazzi hanno fatto sempre supervisionati dai professori Giovanni Turria e Gianluca Murasecchi. Una collaborazione, quella tra l’azienda ospedaliera e l’Accademia, fortemente voluta dal presidente dell’istituto, il senatore Giorgio Londei, in prima linea per la firma del protocollo di intesa.

"L’iniziativa, che si colloca all’interno del più ampio progetto di Arte in ospedale – ha spiegato il direttore generale di Marche Nord Aldo Ricci – rilancia la nostra massima attenzione per gli ospedali di Pesaro e Fano su due fronti: da una parte la sicurezza dei pazienti con la crescita continua delle tecnologie e la ristrutturazione dei servizi. Proprio in questi giorni stiamo riqualificando il blocco operatorio di Pesaro, e a breve partiranno i lavori al blocco operatorio di Fano. Poi c’è l’aspetto dell’accoglienza: da quattro anni, ad ogni ristrutturazione è coinciso un lavoro artistico che non aveva solo lo scopo di rendere gli ambienti più belli, ma di creare un momento di riflessione per chi si reca in ospedale. Opere che ci permettono di fruire della bellezza e della poetica che tanti giovani artisti sanno comunicare, rendendoci orgogliosi di promuovere, insieme all’umanizzazione delle strutture ospedaliere, la giovane cultura del nostro territorio".

"E tanti sono gli artisti che con grande generosità, in questi anni, hanno messo a disposizione dell’azienda la loro arte, circa 80 opere in totale – ha spiegato Roberta Ridolfi dell’ufficio relazioni con il pubblico – dando vita ad un progetto culturale e profondo". Ha voluto dare il suo contributo anche un ex medico del Santa Croce. Carlo Amodio, storico primario della radiologia, in pensione da circa un anno, ha messo mano alla sua collezione personale "e a quella di alcuni colleghi" donando all’ospedale di Fano un serie di strumenti radiologici d’epoca. "Voglio rilanciare il valore storico e culturale di questi reperti, tutti in ottima condizione. Ho deciso che dovevano essere ammirati e da oggi sono installati nella sala di attesa della Diagnostica per immagini del Santa Croce".
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