I numeri dell’Anatomia Patologica: ogni anno più di trentamila indagini

Il Direttore Alfredo Santinelli: “Ruolo fondamentale nella medicina moderna, in particolare nella cura delle malattie croniche. L’Anatomopatologo gioca un ruolo fondamentale nella cura delle malattie croniche, come tutte le neoplasie benigne e maligne ed i disordini infiammatori cronici quali le malattie infiammatorie intestinali, le epatiti croniche, le glomerulonefriti o le interstiziopatie polmonari”.

Per la maggior parte delle patologie una corretta diagnosi passa dall’analisi e dallo studio degli organi o parti di organo che, a scopo diagnostico e terapeutico, sono prelevati dal corpo del paziente attraverso le biopsie e gli interventi chirurgici. Il reparto di anatomia patologica dell’azienda ospedaliera Marche Nord esamina i campioni prelevati al fine di coadiuvare il clinico per il raggiungimento della diagnosi, per garantire il percorso terapeutico più adeguato al paziente e la prognosi. “L’Anatomopatologo, seppur poco conosciuto dai “non addetti ai lavori” – spiega il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica di Marche Nord Alfredo Santinelli – esercitando la sua professione “dietro le quinte”, gioca un ruolo fondamentale nella medicina moderna, in particolare nella cura delle malattie croniche, come tutte le neoplasie benigne e maligne ed i disordini infiammatori cronici quali le malattie infiammatorie croniche intestinali, le epatiti croniche, le glomerulonefriti, le interstiziopatie polmonari, ecc”.

Nella lotta contro i tumori, per esempio, il compito dell’Anatomopatologo è diagnosticare, su campioni tissutali bioptici e chirurgici, le varie neoplasie non solo dando loro un “nome e cognome”, ma anche specificando in maniera oggettiva e chiara tutta una serie di caratteristiche morfologiche, biologiche e biomolecolari (fornendo un dettagliato referto istologico che rappresenta una sorta di “carta d’identità” della neoplasia), indispensabili per la successiva terapia personalizzata del paziente. Questa fondamentale attività, coadiuvata dalle indispensabili figure professionali del biologo medico e del tecnico di laboratorio biomedico, si integra con le altre discipline mediche in tutta una serie di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA), espressione della attuale visione dell’organizzazione medica dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord per la cura dei pazienti, in cui quest’ultimi sono posti al centro dell’interesse di una moltitudine di figure professionali sanitarie indispensabili per il trattamento delle diverse patologie, specialmente le più complesse. In quest’ambito l’attività dell’Anatomopatologo si estrinseca in due fondamentali fasi del trattamento di una patologia tumorale: una fase di diagnosi pre-chirurgica, su materiale citologico o frammenti bioptici prelevati dalla lesione tumorale mediante agoaspirato, agobiopsia o biopsia endoscopica, nella quale il patologo conferma o meno il sospetto clinico strumentale o endoscopico di lesione maligna, dando ad essa, con il referto istologico, un preciso inquadramento classificativo; una fase di diagnosi post-chirurgica su frammento tissutale, su parte di organo o su organo asportato al paziente per terapia chirurgica, nella quale l’Anatomopatologo non solo effettua una precisa diagnosi, ma determina anche in maniera accurata tutti i parametri prognostico-predittivi della neoplasia, indispensabili sia per la formulazione della prognosi, sia per il confezionamento di un preciso piano terapeutico sistemico, se necessario (chemioterapia, ormonoterapia, terapie a bersaglio molecolare).

Un esempio su tutti il carcinoma mammario. In questo percorso, in fase di diagnosi, l’anatomopatologo analizza il frammento bioptico (il tessuto prelevato dalla paziente) per la valutazione dei parametri morfologici e biologici fondamentali per la decisione, presa in ambito di meeting multidisciplinare pre-operatorio, riguardante il successivo trattamento chirurgico o chemioterapico neoadiuvante, cioè prima dell’intervento chirurgico. Dunque l’anatomopatologo, grazie alla sua professione così strutturata, conosce dettagliatamente e approfonditamente la biologia ed il comportamento prognostico dei tumori che studia e diagnostica. I numeri del reparto registrano circa trentamila esami istologici all’anno, con sedicimila pap-test analizzati con un importante contributo che l’azienda fornisce in termini di prevenzione primaria per contrastare l’insorgenza del tumore della cervice uterina.

I NUMERI DELL’UNITA’ OPERATIVA DI ANATOMIA PATOLOGICA
Diagnosi istologiche: 28500
Diagnosi citologiche: 2900
Esami intraoperatori: 800
Pap-Test: 15300.
Riscontri diagnostici (autopsie): 29
– Tecnica di analisi: Immunoistochimica (indagine 2° livello): 17000 valutazioni
– Tecnica di analisi: SISH (Ibridizzazione in Situ Argentica) (indagine 3° livello): 160 pazienti
Biologia Molecolare (indagine 3° livello): 440 casi

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